giovedì 15 marzo 2012

La (musica) RAI... di tutto, di più!!!

La musica rai (meglio definirla pop-rai comunque, per distinguerla da quella tradizionale precedente) si e' sviluppata nei dintorni di Orano, nell' Algeria occidentale; e forse non e' un caso, visto che proprio qui esisteva, oltre ad uno straordinario incrocio di influenze beduine, marocchine, spagnole, francesi e nord-africane, la giusta "atmosfera" di night-clubs che favorirono uno stile libertino di cui il pop-rai fu espressione.La nascita del pop-rai coincide circa con la rivoluzione punk in Europa (seconda meta' degli anni '70) ma le tematiche forse erano piu' vicine all' esplosione del rock'n roll negli USA negli anni '50: sesso, automobili, droga (alcol nello specifico, poiché rappresenta già una notevole trasgressione rispetto ai dettami del Corano), temi censurati duramente sia dalle gerarchie islamiche che dal governo socialista.Paradossalmente la spinta decisiva venne dai tanti giovani emigrati in Europa, in primis Parigi, Lione, Marsiglia che promossero la loro musica al di fuori della loro comunita' fino a raggiungere Francoforte, Milano e perfino Tokyo e Rio! La parola "rai" significa "opinione" e viene utilzzata spesso come refrain, quasi a voler incitare una risposta del pubblico, ma la musica algerina ha un passato ben piu' intricato; negli anni '20/'30 potevamo riconscere 2 correnti principali: la prima, rappresentata dagli uomini (Chiekh), si basava su vecchie poetiche ballate beduine, mentre la seconda, di cui erano le donne (Cheikha) protagoniste era la colonna sonora dei caffe' ante-guerra; e' da queste licenziose canzoni che possiamo far risalire l' origine del Rai moderno.Quest'ultimo si caratterizza per l'introduzione dei fiati, il basso e la chitarra elettrica (con ispirazioni twist e rock), strumenti che avrebbero sostituito nel corso degli anni i tradizionali violini, flauti, liuti e percussioni. A partire dalla metà degli anni 80 uscirono le prime grandi stars del pop-rai, a partire dal grandissimo Cheb Khaled (una sorta di Elvis del Rai) e Tachid Taha, che ha reinterpretato un meraviglioso brano del Rai tradizionale. Guardatelo e ascoltatelo:

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