domenica 11 marzo 2012

Il deserto è...

Il deserto è una distesa di sabbia bruciata dal sole e tormentata dal vento. E’ un mare di onde dorate che si increspano all’infinito, oltre l’orizzonte, fino a dissolversi nell’aria tremula che ne riproduce il ritmo. E’ un’infinita varietà di colori, soggiogati da una luce instancabile, mai uguale a se stessa: tanto generosa di riflessi quanto avida di ombre, maestra di gradazioni e sfumature. Il deserto è la morsa del ghiaccio che rattrappisce un cuore ormai privo di impulsi. Il deserto è l’immersione nell’ignoto, il naufragio nell’immenso, l’estatico oblio delle certezze e l’inebriante annichilimento delle incertezze. E’ la calma dell’incedere senza tempo, verso un dove senza confini. Il deserto è la solitudine di un’anima tormentata che non vorrebbe arrendersi all’impero dell’aridità. E’ la forza di una passione irrefrenabile che non conosce ostacoli: un fuoco inestinguibile, un ardore imperituro. Il deserto è la nobiltà di un uomo il cui respiro si confonde con l’alito che modella le dune, il cui cammino segue tracce ancestrali fatte di voci, di canti, di narrazioni, i cui occhi incorniciati da drappeggi d’indaco si abbassano soltanto quando da oriente giunge il richiamo alla preghiera. Il deserto è un sinuoso felino dal manto fulgido: elegante, sensuale, ammaliante, feroce, brutale. Il deserto è l’illusione che esista qualcosa di deserto: un luogo deputato al nulla dove ogni forma di vita assume connotati leggendari; un silenzio assoluto dove lo sciabordio del sangue nelle vene diventa assordante; uno spazio sconfinato dove si assume la dimensione di un granello di sabbia e si diventa parte del tutto.


Valentina Gualandi

1 commento:

Anonimo ha detto...

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