lunedì 24 ottobre 2011

ciao ragazzo

Ieri ero ancora frastornato dai km e dai pensieri chiusi nel casco, da quando un benzinaio poco delicato mi ha detto a bruciapelle "è morto Simoncelli".
Oggi, dopo che tutti hanno detto la loro, motociclisti e non, gli immancabili bacchettoni e gli eterni romantici, ho deciso di ricordarlo e voglio farlo ripensandolo steso sul serbatoio mentre stringe forte i semimanubri.
Perchè lui non era un tipo fine quando abbassava la visiera, era uno di quelli che prendeva la moto per le corna, che non si lasciava guidare da lei ma pretendeva di dominarla con la forza della sua stazza. Era, senza dubbio, il pilota moderno che più mi impressionava: irruento, sfrontato e rabbioso come nessuno.
La moto nelle sue braccia sembrava un giocattolo sbatacchiato a destra e sinistra, una frusta nelle mani del domatore del circo. I cambi di direzione violenti. Il suo corpo proteso verso l'asfalto, fuori dalla moto molto più dei suoi avversari, a causa della sua statura fuori standard.
Mi piace ricordarlo così, lontano dallo stereotipo del ragazzo semplice e simpatico, fuori dall'immagine conosciuta di un ragazzone con tanti capelli ricci. A me piace ricordarlo col casco in testa, concentrato sulla sua moto, mentre insegue l'avversario con la rabbia di chi vuole morderti, fregandosene se la prossima curva è dalla parte sbagliata e l'avversario si trova sulla traiettoia giusta.
Un ragazzo che non fa calcoli ne strategie, che apre il gas e lo tiene aperto fino alla fine, aggrappandosi alla moto per tenerla su, disperatamente e meravigliosamente.
Un pilota d'altri tempi, ci mancherà.
 

Gianni

1 commento:

Anonimo ha detto...

bella postata e bel pensiero, lo condivido.
Mi mancherà uno come lui, penso che mi rimarrà impressa per sempre la scena.
Tenevo per lui,era li che si ingarellava con la Suzuki Blu e l'inquadratura dopo....
Ciao Gianni
Luca