Tornati a casa da qualche giorno si fa ancora fatica a mettere insieme le immagini, le sensazioni e gli stati d'animo che affollano la mente dopo le giornate memorabili passate nel deserto del Sahara.
Era nato tutto come una piccola sfida, un gioco: portare la stessa moto, quella che ci accompagna fedelmente ormai da qualche anno, dai curvoni velocissimi del Mountain road dell'Isola di Man alle calde dune del deserto.
Ci siamo sorbiti le risatine compiaciute di chi non ci credeva o semplicemente ci trattava come si trattano quelli che vengono considerati "pazzi", lo scetticismo di chi aveva avuto esperienza nell'enduro, mentre noi ne eravamo completamente a digiuno o quasi, la diffidenza di chi credeva non fosse possibile affrontare una duna e superarla con un pachiderma da 230 kg concepito per tranquille uscite fuori porta.
Con incoscienza ci siamo imbarcati in questa avventura, preparato per quel che potevamo le moto e partiti alla volta della Tunisia. Il resto è venuto da sè.
Lungo il percorso che ci portava a sud, come in una sorta di avvicinamento metafisico abbiamo preso confidenza con tutto quello che c'è fuori dal tranquillo e pacioso nastro d'asfalto. Il fango del nord, la polvere ed i sassi delle montagne tunisine, il sale del Chott El Jerid ed infine la sabbia del deserto.
Non è stato facile, ed ognuno di noi ha avuto i propri momenti di sconforto e frustrazione, ma il deserto ti insegna la pazienza, la forza della volontà ed il coraggio. Con l'aiuto di un gruppo straordinario siamo riusciti a venirne fuori, a superare cordoni di dune impegnativi e che anche la nostra guida riteneva impossibili da affrontare per noi e per le nostre moto. Abbiamo potuto contare l'uno sull'appoggio dell'altro, il sostegno di un amico che parla con cognizione di causa e ti aiuta a superare il limite che ti sei autoimposto.
E' stata un'esperienza difficile da descrivere, un groviglio di emozioni, molte delle quali si sono articolate all'interno del mondo interiore di ognuno di noi. Qualcosa che ci accompagnerà per sempre, al di là delle immagini meravigliose che ognuno porta impresse nella propria mente e che una macchina fotografica sa cogliere solo in minima parte.
Queste sono alcune delle foto, un assaggio di quello che prossimamente diventerà un cortometraggio che raccoglierà la nostra piccola avventura.
Buon viaggio Man...
Gianni